Partecipazione alla selezione di autori contemporanei tenutasi presso il Trittico di Roma,

piazza dei Satiri 47a nei giorni 4-5-6 novembre 2013.

 

  Ho conosciuto Roberto Sebastianelli ( http://www.sebastianelliarte.it/ ) per caso, essendo fruitori del medesimo corniciaio e soprattutto essendosi incuriosito su qualche mio lavoretto lì posizionato in attesa di essere lavorato. L'approccio è stato fecondo in quanto abbiamo scambiato approfondimenti sui rispettivi prodotti nonchè sulle tecniche pittoriche. Essendo stato particolarmente apprezzato mi ha incoraggiato ad esporre le mie opere pur avendogli espresso la mia riluttanza alle manifestazioni un pò per il mio carattere tendente in genere alla ritrosia ed un pò per una certa mia diffidenza verso organizzazioni di eventi che nascondono nella loro generalità secondi fini normalmente di tipo economico. Non dico che non sia giusto e soprattutto non esprimo una critica che anche a me apparirebbe qualunquistica nonchè retorica e fine a se stessa; intendo semplicemente non partecipare forse come acquiescente di un sistema.

Ma c'è qualche altra possibilità di contaminare il proprio modo di vedere o di esprimersi ?

Certo c'è Internet, ci sono le conoscenze...ma entrare in un percorso coinvolgente, anzi mi ripeto contaminante, è un'altra cosa perchè si tratta di relazionarsi, di comunicare, di compararsi e nella sostanza di disporsi al giudizio, pur partendo dal presupposto della rarità di contesti oggettivi ed obiettivatizzanti per cultura.

In questo turbinio, ho potuto conoscere Giuseppe Chiovaro, Presidente del C.I.A.C. (Centro Internazionale Artisti Contemporanei), al quale ho mostrato il mio Book. Egli con molta asettica pragmaticità mi ha invitato a partecipare alla selezione che si sarebbe tenuta a brevissimo tempo richiedendomi, anche perchè da me  particolarmente sollecitato, il lavoro per il Proff. Daniele Dr.Martini, e lo sviluppo di una tempera in un tondo da far partecipare alla successiva  X° Biennale  Internazionale di Roma da tenersi verso la metà di Gennaio 2014.

Solo due sono stati gli autori presenti alla manifestazione del Trittico ad essere selezionati per il successivo evento: uno dei due è il sottoscritto. Il riscontro del pubblico ha avvalorato le senzazioni ricevute da Chiovaro guardando un minuscolo Book in un frangente occasionale.

Ecco il "lavoretto" :

 

Ne racconterò il concepimento, lo sviluppo, la realizzazione e le motivazioni intrinsiche.

Il mio amico Prof. Dr. Daniele, trovandomi  un dì nella sua casa tra l'ironico ed il serio mi dice di aver aggiunto ad un mio quadro che qualche decennio prima gli avevo donato in occasione del suo matrimonio. Mi racconta che a seguito di un incidente casalingo il quadro ha subito un danno rimanendo strappato e che lui per ovviare lo ha , a suo modo, riparato alla meglio disegnando una specie di pesce sullo strappo per nasconderne il segno ancora visibile. A lui piaceva perchè, forse si inseriva in un contesto marino un pò surreale. Sorridendo ho chiesto: vabbè fammelo vedere e francamente alla sua vista ho avuto qualche tremore...era veramente un pesce stilizzato posto sopra un ancora visibile strappo che deturpava, certo non volutamente, un lavoro che rivedendolo dopo circa 35 anni ha mantenuto una certa freschezza pittorica. Ho immediatamente detto a Daniele di non preoccuparsi e che lo avrei restaurato facilmente per riportarlo alla versione originale.

Così è stato:

 

e dato che in quella stanza vi era un'altro mio lavoro di circa 40 anni fa che ricordavo ma che anche allora mi aveva creato dei dubbi e nella sostanza non ne ero rimasto particolarmente contento nella realizzazione ho proposto al mio amico di riaverlo per vedere di migliorarlo. Ovviamente Daniele è un amico così caro e gentile da non rifiutare quella richiesta.

 

Quel lavoro mi appariva così infantile e non equilibrato da volerlo assolutamente negare o modificare in qualche parte. Il titolo "Ninfa" era forse la cosa più appropriata ma non confacente a quella forma che vorrebbe spuntare da improbabile mare contrapponendosi ad un veliero dal cui albero maestro si irradiano verso tutte le direzioni venti ? raggi ? soffi? aspettative ? sogni ? visioni ?.

In realtà più che Ninfa si era realizzato un abnorme "Genio"...sì quello della Lampada di Aladino che era in procinto di alzarsi per mostrare con servitù la sua paurosa e maestosa potenza.

Tornerò a parlare ancora del concepimento dell'opera ed in questo caso del modo in cui rappresentarla: dell'oggeto, delle sue dimensioni, del rappresentato, della prospettiva del tema sotteso e di quello manifestato.

Per cui in un impeto di negazione financo di me steso, ho deciso di cancellarlo con un bel ripasso di cementite sulla quale avrei senz'altro e con più soddisfazione (conoscendo che sotto di esso vi era un malfatto) di fare un altro quadro da donare, di nuovo al mio carissimo amico.   

 

 

    Ecco, dunque, che sopra quella Ninfa ho concepito, sull'idea dello STRAPPO, cioè del danno sul vecchio dipinto,  un lavoro che mostrasse l'atto della deturpazione di un opera pittorica effettuata non dall'autore dell'opera stessa ma dal protagonista ritratto nell'opera.

Nella sostanza, il soggetto del ritratto prende vita e la rivendica tagliando la propria rappresentazione proponendo la "nuova" e realistica rappresentazione con dolcezza ed ironia.

Essendo Daniele molto affezionato al mio paese di origine (Bagnara Calabra), ho voluto creare il movimento dello strappo su una marina tipica di quel luogo.

Si è venuta a creare una situazione, di fatto, di contrasto, di contraddizione intrinseca, tra la marina e il luogo reale del movimento di montagna costringendo l'eventuale osservatore ad un impatto di visione del tutto facile. Tanto che il risultato, a ben vedere, non è immediatamente gradevole: come se ci fosse un qualcosa di cui diffidare o come se sia addirittura qualcosa di stonato.

E' avvicinandosi all'opera che si distingue meglio l'ironia, la sua storia, le motivazioni. Ed appaiono così chiari i riferimenti ai tagli di Lucio Fontana.

Anzi, ed è questa l'essenza di quell'opera la traduzione del concetto di taglio.

Il ritratto di Daniele è la traduzione nella "nuova" arte concettuale riportata alla rappresentazione di un ormai "certo" piacere estetico.